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Lo stretto indispensabile

Comunicazione & Marketing

Benvenutə!

Benvenutə!

Ciao, sono Mariarita Sciarrone e mi occupo di comunicazione e marketing turistico.

Lo Stretto Indispensabile nasce nel 2017 come blog in cui racconto progetti virtuosi, Storie a Sud, il bello della Calabria e come web e social network possono promuovere territorio e imprese. Oggi il blog si è evoluto in contenitore principale dei miei servizi.

Vivo a Reggio Calabria, ma il mio lavoro arriva un po’ ovunque, purché ci sia un pc e una rete wifi.

  • Provengo dal mondo delle agenzie di comunicazione, dove ho lavorato per circa dieci anni. Ecco alcune delle aziende con cui ho lavorato: Perfume Holding, Diesel, Arcus Real Estate, Sicilia Outlet Village, Gal Batir, Gal in Teverina, Liu Jo, Ferrari, Atkinson 1799, I Coloniali, Automobile Club Italia, Agenzia Spaziale Italiana.
  • Dal 2011 sono iscritta all’albo dei giornalisti pubblicisti e dal 2017 sono libera professionista.
  • Collaboro da quindici anni con enti pubblici, aziende e professionisti come consulente di marketing, copywriter e digital strategist. Tra i progetti di cui mi sono occupata negli ultimi anni ci sono eventi culturali e rassegne cinematografiche. Per il Pentadattilo Film festival e il Face Festival ho curato l’Ufficio stampa, per il Reggio Film Fest, il Festival dell’Ospitalità e il Mercato della Badia mi sono occupata di strategie digitali e gestione social.
  • Dal 2018 collaboro con Evermind Società Benefit e mi occupo di creare contenuti testuali per blog e siti web e di strategie digitali. Seguo il progetto turistico Destinazione Nicotera, attraverso l’ideazione di articoli per il blog.
  • Sono docente in corsi di formazione di marketing turistico e web marketing.
  • Mi occupo di valorizzazione del territorio, in particolare del sud Italia. Negli anni ho partecipato a diversi progetti volti alla promozione e al marketing territoriale.
  • Dal 2021 sono consulente senior per FormezPa, associazione riconosciuta con personalità giuridica di diritto privato, in house alla Presidenza del Consiglio – Dipartimento della Funzione Pubblica ed alle Amministrazioni associate. Per FormezPa lavoro su progetti di assistenza tecnica e di supporto alla strategia comunicazione delle pubbliche amministrazioni.

Cosa posso fare per te?

Ti aiuto a raccontare la tua storia

Credo nel potere magico delle parole. “Le parole sono importanti” per usare una citazione, eppure sono quelle che vengono maggiormente sacrificate quando si parla di marketing e comunicazione.

Per questo motivo mi impegno a vestire la comunicazione di aziende e professionisti attraverso contenuti testuali. Lo faccio principalmente attraverso i servizi di web content e copywriting.

Non importa se vuoi comunicare la tua azienda, il tuo evento, il tuo progetto, troveremo le parole per scrivere la tua storia e raccontarla on line e off line. Sì “troveremo”, perché io mi occuperò di dare forma ai tuoi pensieri, ma tu prima me li dovrai raccontare.

Non sai ancora cosa vuoi raccontare? Immagina di salire su una barca. Con te dovrai portare solo una penna e un foglio. Siediti a prua e raccontami di quella volta che hai immaginato il tuo progetto o la tua azienda. Il mio compito sarà quello di guidare la barca, per questo mi troverai a poppa. Perché una barca? Perché ho imparato che è un posto in cui tutti hanno un ruolo e la buona riuscita del viaggio avviene con l’impegno di tutto l’equipaggio.

Il servizio di copywriting si affianca a quello di web content e redazione di articoli per blog e riviste di settore. Gli articoli possono essere a mia firma oppure posso consegnarti un prodotto finito che sarà tuo e non diremo a nessuno che l’ho scritto io.

Guarda i servizi di copywriting e web content

Vuoi comunicare il tuo progetto o la tua azienda come una storia avvincente ed emozionale? Ho creato un progetto speciale cui ho dato il nome: “Raccontati Meglio“, che ha l’obiettivo di raccontare le aziende attraverso le storie, i valori e gli obiettivi di un brand.

Ti aiuto ad orientarti

La consulenza è un altro aspetto del mio lavoro che mi sta molto a cuore. Cosa possiamo fare con le consulenze?

Individuare quale rotta percorrere, come raggiungere un obiettivo di marketing, quali strumenti usare per promuovere la tua struttura ricettiva, i tuoi servizi, il tuo progetto.

Dai un’occhiata al servizio di consulenza

Oltre ai percorsi di consulenza, mi occupo di delineare strategie di marketing turistico, organizzare press tour e avviare campagne di micro-influencer marketing.     

Ti formo per usare i social network a livello professionale

Lavoro con i social e per i social dal 2013. Mi sono occupata della gestione di account aziendali per multinazionali, poi ho scelto di passare ai piccoli business. Negli ultimi anni mi sono concentrata molto sulla formazione e sui percorsi di affiancamento. Lavorare con i social richiede tempo, costanza e presenza. Per questo posso seguirti in un percorso trimestrale, semestrale o annuale, al termine del quale avrai completa autonomia e saprai usare i social network a livello professionale. Creo strategie di social media marketing personalizzate e i contenuti testuali per i tuoi canali social.

Credo fortemente nelle relazioni e in un mondo sempre più digitale, mi piace incontrare le persone off line. I progetti più importanti in cui sono stata coinvolta, sono nati di fronte ad un bicchiere di vino o ad un caffè e comunque in contesti non convenzionali, quelli che favoriscono una comunicazione circolare e priva di barriere. Questo, naturalmente avveniva prima che fossimo travolti da una pandemia mondiale.

Hai voglia di raccontarmi un progetto o chiarire un dubbio prima di chiedermi un preventivo?

PRENDIAMOCI UN CAFFÈ

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✍️Scrivo ovunque, per lavoro su @avveniredicalabria 👉 Quella dei social 📍#Calabria e Sud lenti 🌟 Nostalgica per vocazione Ho creato @secretcalabria

Per trovare la Piccola Biblioteca sul Mare bisogna Per trovare la Piccola Biblioteca sul Mare bisogna tenere a mente i punti cardinali e poi osservare il faro, allungare lo sguardo fino al pilone che si trova dall’altra parte dello Stretto — non lo Stretto di Messina, ma quello di Scilla e Cariddi. 

«Siamo a Punta Pezzo. Nella regione dello Stretto. Noi guardiamo da sempre l’isola. La Sicilia è il nostro primo paesaggio interiorizzato. La prima nostalgia.» È così che si legge in uno dei post che animano il profilo Facebook della Piccola Biblioteca sul Mare. 

Dietro e dentro questo piccolo scrigno c’è l’anima di Patrizia Flecchia e un’iniziativa nata dal basso, che ha puntato sulla forza di autodeterminarsi per abitare poeticamente i luoghi. 

Tra le parole chiave di questo  progetto c’è il concetto di educazione diffusa:
I libri escono dai luoghi privati e vanno a incontrare spazi di comunità, per creare una condivisione fatta sia di intercultura che di intergenerazionalità. 

Affacciata sul mare, dentro e fuori da questo spazio i libri si possono leggere, prendere in prestito, vivere in prima persona. 

«Non siamo un’associazione per scelta, siamo solo una coppia che offre i propri libri e il proprio tempo. Non c’è circolazione di denaro, non abbiamo mai perso un libro, perché lavoriamo sulla fiducia» mi racconta Patrizia il giorno che ci siamo incontrate.

Con me ho portato un albo in donazione, la mia sete di raccontare storie e last bus not least mia figlia. 

Vederla disegnare su quella seggiolina, con lo Stretto davanti, mi ha ricordato una piccola me, cresciuta con lo sguardo sempre rivolto verso questo mare. 

Siamo uscite da qui con una busta piena di libri da leggere e tanta felicità. Poi ho scoperto di aver lasciato le luci accese della macchina. Apparentemente questa è un’altra storia ma a che fare molto con la comunità, il villaggio che è urgente ricreare e che si traduce anche nel ricevere aiuto in meno di dieci minuti. ♥️

👉La storia completa della Biblioteca sul Mare la trovare in edicola questa domenica su Avvenire di Calabria. 

#PiccolaBibliotecaSulMare #EducazioneDiffusa #libriinbici #StrettoDiScillaECarriddi 
#lostrettoindispensabile #avveniredicalabria 
Libri in bici 
Calabria virtuosa
Io la notte prima degli esami non me la ricordo af Io la notte prima degli esami non me la ricordo affatto. 
Non ricordo cosa ho mangiato, l’ultima persona con cui ho parlato al telefono, né i messaggi che ho inviato. Però ricordo bene le notti precedenti. Le notti di studio matto e disperato a casa di Valentina, trasferite in quella dépendance dietro casa sua, dove studiavamo, piangevamo, mangiavamo, ridevamo, ci disperavamo. 
Di quei giorni lì ricordo la mia ansia. E se oggi potessi parlare a quella ragazzina, le direi soltanto: “Fidati, è meglio quest’inquietudine che provi ora, rispetto alle ansie che ti aspettano negli anni a venire”. Ma forse non le direi nulla. Ché a quell’età, cosa vuoi ascoltare?
Di quei giorni lì, ricordo che non mi sono goduta un bel nulla. Volevo solo che finissero. Una sensazione che ritrovo anche sfogliando queste pagine di diario. Le apro cercando un indizio, qualcosa di bello. Qualcosa che non fosse solo pessimismo cosmico. Della notte prima degli esami non ho scritto molto, solo che non vedevo l’ora che passasse. Ed è forse per questo che non la ricordo affatto.

Ho scritto però moltissimo dei giorni precedenti. Le telefonate con Antonio, le lettere epistolari che scambiavo con Carla, Claudio che passava a trovarci. Il tentativo disperato di memorizzare più cose possibili nel minor tempo possibile, lo stoicismo vissuto solo sui libri di scuola, i temi scritti su fogli ripiegati a fisarmonica e ficcati dentro una cartuccera. 
E poi ricordo litigi, delusioni. Una classe spaccata in due. La percezione – probabilmente infondata – di una profonda ingiustizia. L’attacamento viscerale ad alcune persone, gli amori impossibili, quelli molto stupidi, le amicizie che poi si sono rivelate per la vita. 

Le notti prima degli esami sono state uno spartiacque. Tra la vita dei ragazzi e il mondo degli adulti. Erano le mie ultime notti da liceale. Oltre, c’era la mia futura vita da fuori sede.
C’era esasperazione, noi che volevamo essere al centro del mondo, e invece dovevamo arrenderci alla nostra piccolezza. Soprattutto c’era una grande inconsapevolezza della bellezza di quegli anni, di quei giorni. 

Oggi non ho molto da dire ai maturandi. Ma una cosa sì: tenete traccia. (continua 👉👇)
Venti cose che hanno reso speciale maggio 1. #Scil Venti cose che hanno reso speciale maggio
1. #Scilla, finalmente al mare.
2. Il vento di Pellaro e Bocale che per molti è insopportabile ma per me è infanzia felice.
3. A maggio sono stati 7 anni di partita iva. Forse dobbiamo festeggiare?
4. Il primo al bagno della stagione, evidentemente forzato.
5. Vedi punto 4.
6. La fumata bianca che mi riporta sempre agli anni in cui vivevo nel luogo dove accadono le cose, ma questo è un altro post.
7. Una giornata bellissima.
8. Finalmente un lavoretto scritto da te e che posso conservare. Liberate le maestre d’infanzia dai lavoretti che poi noi mamme abbiamo lo scrupolo di buttare!
9. Avevamo un sacco di arretrati da festeggiare e a maggio ci siamo riusciti,
10. E ci hai visti su dal cielo, a maggio ♥️
11. Lui continua a piantare, concimare, potare, noi continuiamo a far morire pure i cactus.
12. Quando ne ho occasione mi avvicino al mondo degli adolescenti per non dimenticare mai quando adolescente lo sono stata io.
13. Su questa sedia di plastica pensavo di essere una delle poche ad aver fantasticato, invece @larissamollace ci ha fatto un’installazione. Fino al 31 luglio potete visitarla gratuitamente al Palazzo della Cultura.
14. A Maggio ho concluso una delle docenze più sfidanti degli ultimi anni. Quella per cui ho stressato ogni settimana parenti e amici. Mi sembrava giusto rendere partecipi anche voi. 
15. Un posto bello bello, ma ve lo racconto dopo che ci avrò mangiato. 
16. A maggio di 7 anni fa progettavamo un viaggio a Gerusalemme. Un viaggio che non avremmo più fatto. La ragione è tutta qui. 
17. Dichiaro aperta la stagione degli aperitivi vista mare.
18. E quella degli aperitivi in spiaggia.
19. Il suo basilico è comunque sempre più bello del mio.
19. Maggio è stato anche pezzi di cuore riabbracciati ♥️.
Qualche tempo fa mia mamma mi comunica di aver acq Qualche tempo fa mia mamma mi comunica di aver acquistato i biglietti per il concerto di Claudio Baglioni che sarebbe stato il mese successivo. Stavo per acquistarli anche io quando mi accorgo, pochi minuti prima di premere il tasto acquista, che aveva acquistato un biglietto per dicembre 2026. Un anno e due mesi dopo. 
Quando glielo faccio notare riesce solo a dire:
“Speriamo che campo.”. 

Ma ci pensate quante cose possono succedere in un anno? Quanti imprevisti, intoppi, inciampi? 

Com’è che siamo arrivati ad avere le agende organizzate per i mesi e gli anni a venire? 

Mio malgrado, ci sono finita anche io in questo vortice.
Agenda dipendente, pochi momenti vuoti, weekend pieni di attività da smarcare. Persino a certe latitudini dove avevamo fatto della #vitalenta un manifesto.

Eppure non è sempre stato così. 

La riflessione completa di oggi non ci stava su Instagram. La trovate sul mio profilo Substack. 

Vi lascio il link in bio e nelle stories.
La citazione finale è dei miei amici di @weresouth ♥️
“Coltivate più la costanza della perfezione: sc “Coltivate più la costanza della perfezione: scrivete ogni giorno, anche solo poche righe, e tornateci sopra con uno sguardo critico”.

Mi ero segnata tante cose da dire la scorsa settimana, durante la premiazione del concorso letterario @premioapolloschoolrc , ma quando parlo mi sfuggono i concetti. Di “scrivere sempre”, però, sono sicura di averglielo detto.

Negli ultimi due mesi ho rubato tempo al sonno per riuscire a leggere le parole spalmate su carta di questi giovani ragazzi nel pieno dell’adolescenza, un’età in cui una frase di troppo o una detta male può sbrindellare la loro anima in mille frammenti. 
In questo tempo ho immaginato i volti nascosti dietro quei racconti anonimi e inevitabilmente mi ci sono specchiata. Ho visto tutta l’esasperazione emotiva tipica di quegli anni, quando anche un sussurro può suonare come un  urlo di disperazione.

E poi li ho ringraziati perché si sono messi alla prova e hanno permesso a degli sconosciuti di entrare nel loro microcosmo per giudicarli. In un mondo ormai dominato dall’intelligenza artificiale, dal “tutto e subito”, dall’effimero e dal non-testo, hanno trasformato parole, immagini, disegni e filmati in storie avvincenti. 

Non è vero che i ragazzi non hanno nulla da dire: usano semplicemente altri linguaggi, e abbiamo il dovere di non sminuirli.

Quello che invece non ho fatto in tempo a dir loro era di lasciare spazio anche ai racconti belli, a piccoli squarci di luce. E di scrivere di più di questa terra, che c’è bisogno di storie dal Sud, credibili non perché ambientate in mondi lontani. Parlate dei nostri paesi, andate a conoscere le storie delle nostre montagne, scrivete storie di .#Calabria!

Grazie all’associazione Nuovi Orizzonti e @nataliaspano_it per la cura, l’attenzione e la pazienza con cui ha organizzato questa edizione, alla @metrocityrc per il sostegno costante a queste iniziative, agli altri componenti della giura, soprattutto a @ele_geria che è stata più generosa di me ma con cui ho condiviso gli stessi pensieri. E grazie a @robicaputo71 per la precisione con cui lavora, ma soprattutto perché legge i miei testi lunghi pur lamentandosi che sono lunghi. Foto a cura di La Fotografia
Un giorno smetterò di trovare i tuoi disegni dent Un giorno smetterò di trovare i tuoi disegni dentro la borsa, assieme a caramelle, colori, vetri colorati, conchiglie. Metterò le mani in tasca e non ci sarà più un tuo elastico, un braccialetto, o un anellino.

Smetterai di addormentarti pizzicandomi il collo e di svegliarti chiamando mamma. 
Manca pochissimo e non sarò più capace di prenderti in braccio. Faccio già fatica a dire il vero. Però sembra passata una manciata di minuti da quando ti portavo in fascia. 
Sapevo che sarebbe arrivato questo momento, il tempo della nostalgia. Un tempo che pensavo non sarebbe terminato mai, invece è passato. 

Ti vedo già che ti scosti quando provo a darti un bacio, farti una carezza. 
Mi restano pochissime mattine in cui avrai bisogno di me per allacciarti le scarpe, farti la coda. 
Non ci sarà più il tempo delle poesie lette ad alta voce o delle favole sussurrate  prima della buonanotte.
Giorno dopo giorno smetterai di chiedermi aiuto per fare ogni cosa e il gomitolo che ci tiene legate si srotolerà sempre più. Un centimetro dopo l’altro tirerai quel filo che ti porterà sempre un po’ più lontano da me. Verso la tua strada.

Ed è in questo momento che penso alla fatica che deve aver fatto mia madre a lasciarmi andare, per afferrare i miei sogni, o Comunque guardarli più da vicino. 
Vai, mi ha detto. 
Parti. 
Sogna.
Siì caparbia.
Ragiona con la tua testa.
Per questo le ho sempre detto grazie. 
Poi arriva un giorno che le mamme si fanno più piccole, dalle mamme prendiamo le distanze, vogliamo fare le cose a modo nostro, sbagliare a modo nostro. Anche qui dico grazie a mia mamma per avermi lasciato fare, lasciato sbagliare. Soprattutto per avermi permesso di percorrere sentieri meno battuti, strade alternative. 
Arriverà un giorno che anche tu, figlia mia, mi presenterai il conto. Come l’ho presentato io alla mia di mamma.
Ma oggi non è ancora quel giorno.
Oggi è ancora il tempo degli abbracci cuore a cuore, di addormentarsi mano nello mano.

Ancora un altro po’, giusto il tempo di abituarmi a fare senza. 
Della mamma che sa ogni cosa. Della mamma prima di ogni cosa.
#pensierisparsi #motherhood
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