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Lo stretto indispensabile

Comunicazione & Marketing

Copywriting e web content

Copywriting e web content

Scrivere è una delle mie più grandi passioni, passione che ho trasformato in lavoro. Ho iniziato a scrivere professionalmente circa quindici anni fa. Lavorare all’interno di agenzie di comunicazione mi ha portato a scrivere di ogni argomento, anche di settori che non erano perfettamente in linea con i miei interessi. E questo mi ha ricordato le parole di un docente del corso di laurea in Scienze della Comunicazione:

“se hai scelto questo corso di laurea, devi imparare a informarti su tutto. Dall’arte alla cultura, dalla medicina alla meccanica, dall’aeronautica militare, all’agricoltura. Poi scegli di approfondire un settore, ma non tralasciare mai il resto”.

Ed io ho fatto esattamente questo: ho scelto il settore turistico perché è quello di cui scrivo con più facilità, con più cuore e più passione, ma ho imparato a scrivere di ogni cosa.

In cosa consiste il servizio di Copywriting?

Penso, immagino e redigo i testi di tutti i supporti promozionali della tua azienda.

Anche in questo caso, come per gli altri servizi che offro, mi dovrò fare i fatti tuoi, ma in un modo più emozionale. Vorrò conoscere i tuoi sogni di bambin* e per fare questo apriremo assieme i cassetti della tua memoria. Non si tratta di una seduta di psicoterapia, ma è un po’ come se lo fosse, non fosse altro perché ti assicuro che dopo ti sentirai meglio. Dicono succeda così quando c’è un orecchio pronto ad ascoltare.

Ti farò poi vedere degli esempi di testi che mi sembrano più in linea con la tua azienda, la tua storia e il tuo stile di comunicazione. Infine, mi occuperò di tradurre in parole i tuoi sogni e i tuoi obiettivi, in modo che arrivino al tuo target. Una volta approvati, saranno tuoi e finiranno sul supporto pensato.

Che tipo di testi posso scrivere?

Comunicazione off line

Scrivo per supporti di ogni genere. Per darti un’idea ti faccio un piccolo elenco non esaustivo:

La carta non è morta. I contenuti pensati per i supporti cartacei sono tantissimi. Posso scrivere per brochure, locandine, manifesti, cataloghi, company profile, periodici, quotidiani, riviste di settore.

Brand identity

Ci sono dei testi che sono brevi ma sono capaci di dire tutto il necessario. Puoi rappresentare la tua comunicazione con una frase, a volte con una parola soltanto o un gioco di parole.

L’identità verbale è fatta prima di tutto di studio e strategia e successivamente di parole. Parole che accompagnano un logo, che definiscono il tono di voce, lo stile di comunicazione. Che sia un naming, un payoff o attività di microcopy, posso aiutarti a scrivere la tua identità verbale.

Web content e social media

Scrivere i post per i tuoi canali social, i testi del tuo sito web, della tua newsletter o del tuo blog. Posso ideare un piano editoriale e consegnarti ogni mese un numero di articoli e in questo caso sarai tu o chi gestisce il tuo sito a pubblicarli, completi di contenuti multimediali; oppure posso ideare un piano editoriale, scrivere l’articolo, scegliere le immagini, le parole chiave e occuparmi della pubblicazione.

Posso inoltre scrivere comunicati stampa, redazionali ed editoriali.

Quanto costa il servizio di copywriting

Vorrei darti con tutto il cuore un range di prezzo, ma è uno dei servizi più variabili che offro. Dipende dalla lunghezza di un testo, ma anche dalla sua complessità, dalle ore di lavoro, dal settore di riferimento, dal numero di revisioni. Il piano editoriale ha un costo e un articolo per il blog un altro. Se sei qui pensando di pagare cinque euro ad articolo o cinque euro per un’ora di lavoro, non sono la persona che fa per te.

Posso dirti che il costo minimo di un articolo per un blog è di 40 euro circa. Il costo dei testi del tuo sito, invece, dipenderà da tutti i fattori elencati prima e dal numero di pagine che sono previste. Solitamente ha un costo di partenza pari a 500 euro. Se il servizio che cerchi è la gestione completa del tuo blog, con piano editoriale, redazione testi e pubblicazione articoli, il costo parte da 200 euro al mese, con un minimo di 4 articoli al mese.

Vuoi chiedermi un preventivo di massima o hai qualche richiesta particolare?

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lostretto__indispensabile

✍🏼Scrivo contenuti e creo strategie digitali per aziende che hanno un’anima. 📍#Calabria e #suditalia lenti Nostalgica per vocazione 👉@secretcalabria

Mariarita Sciarrone | copywriter & digital strategist
Gran parte di tutta questa bellezza sono riuscita Gran parte di tutta questa bellezza sono riuscita a vederla grazie a te, papà. Grazie al tuo sconfinato amore per il nostro #strettoindispensabile. 

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Ho scelto di raccontare un’altra Calabria. Lo St Ho scelto di raccontare un’altra Calabria. Lo Stretto Indispensabile è nato per questo. 
Sono passati 12 anni dal mio ritorno qui. Non mi sono pentita di essere andata via, non mi sono pentita di essere tornata. Non ho mai giudicato chi è andato via, però spiace che spesso le parole più crude verso la Calabria provengano da calabresi. 
Li osservo mentre da lontano mettono la Calabria al centro dei loro racconti. E non sono bei racconti, no. Sono quelli che scrivono “Cercasi commesso volenteroso da subito. Astenersi calabresi”. 
Ma è uno scherzo, dice il calabrese che l’ha scritto. Una goliardata. 
Scherzi mal riusciti a parte, figli di un volersi tirare la zappa sui piedi ad ogni costo, è come se urlassero al mondo: “lo vedi che ho fatto la scelta giusta ad andarmene?”.
Sono i delusi, gli sfiduciati. Quelli che non li convincerai mai, perché hanno condannato all’ergastolo la regione che li ha partoriti e l’unico modo che hanno per dimostrare il loro amore è quello di lanciarle dardi. 

Quell’altra Calabria non la racconto per loro, abbiamo detto che non li convinceremo mai. 
La racconto per gli altri, per chi ne sente l’urgenza e per chi come me sogna una migrazione al contrario. È ambizioso come sogno, lo so. Ma la vision è fatta di questo. Di sogni. E per fortuna non sono da sola.

Lì fuori è pieno di persone che credono in questa vision e raccontano una Calabria resiliente, i borghi e i luoghi che i calabresi per primi non conoscono, le tradizioni che rischiano di andare perse, i giovani che a colpi di ascia e innovazione stanno distruggendo le fondamenta di una terra considerata perduta, per costruire imprese etiche, aziende biologiche, progetti inclusivi. 
Le ho incontrate queste persone, ho ascoltato le loro storie, ci siamo scelti per lavorare assieme, hanno la luce negli occhi e idee così belle che ti viene solo da abbracciarle. 

Ho scelto di dare voce a loro e a questa Calabria, non perché abbia i paraocchi e non veda tutto quello che non va.
Ma perché di quella Calabria lì, quella sbagliata, sono bravi a parlarne tutti, siete più bravi a parlarne voi. Io no.
Io racconto altro, per chi ha voglia di ascoltare.
Ciao, febbraio. Sei stato tante cose e tante prime Ciao, febbraio.
Sei stato tante cose e tante prime volte.
Il ritorno nei borghi, la prima volta a Parigi, pranzi in mensa, molte sveglie all’alba, vestiti di carnevale che sudi sette camicie per farli indossare a tua figlia, salvo poi non riuscire a toglierglieli neanche per dormire. 
Compleanni e candeline da soffiare. 
Sei stato un mix di ruoli di responsabilità, orgoglio, soddisfazione, ma anche senso di impotenza, lacrime e notti col cuore pesante. Viaggi in treno, in macchina, in autobus, in aereo, ma quel che conta viaggi.
Sei stato la dura legge della conciliazione vita-lavoro, mamma-lavoro, figlia-lavoro, compagna-lavoro, amica-lavoro. E per quanto mi ripetano che non sono il mio lavoro, ho fatto pace con la verità che sono anche il mio lavoro. E l’unico modo che ho per non soccombere, è provare a conciliare. C’è da dire, infine, che la mia conciliazione passa anche dal trascorrere serate a cercare una Barbie che non è una Barbie, ma una costruzione dei lego. 
Sei stato tante cose, febbraio. Ma più di tutte sei stato la certezza che andando via tu, hai lasciato posto alla primavera. Poco importa se sono previsti bruschi cali di temperatura, marzo pazzerello e via dicendo. Io ho comunque detto ciao ciao all’inverno.
“Vattene dai luoghi che non ti guardano le spall “Vattene dai luoghi che non ti guardano le spalle”.
Ché di fronte ai nostri occhi abbiamo sempre il mare, ma dietro di noi è la montagna che ci guarda le spalle. 

È la montagna che ha protetto la gente di questa terra durante le incursioni saracene.
Siamo gente di mare, ma le tradizioni sono tutte lì, in mezzo ai boschi.
Non scordarlo mai! 

#lostrettoindispensabile #tramareemonti #storiacalabria
Le strict nécessaire de Paris. Parigi se ne freg Le strict nécessaire de Paris.

Parigi se ne frega. Se le parli in inglese, se ne frega. E ti costringe a dare fondo a tutte le tue reminiscenze scolastiche. Ché alla fine ti chiedi dove le hai pescate quelle parole in francese, tu che il francese non lo hai mai studiato.

Parigi ti guarda con l’aria superba, di chi sa di essere sfacciatamente bella e può permettersi anche un hotel in centro dove i riscaldamenti non funzionano. Che diamine, sei a Parigi.

Se ne frega, ma solo apparentemente. Ché sotto il braccio nasconde la baguette, ma in mano ha un libro per imparare l’italiano e sfoggia ristoranti e pizzerie che sventolano il tricolore.
Però non temere, Parigi. Sei bella assai. 

Luoghi comuni su Parigi, che non sono poi così comuni ne avete?

#paris #parisvibes #visitparis #viaggianord #parigidascoprire #inviaggioaparigi #viaggidilavoro
Vino e territorio, cibo e territorio. L’unione Vino e territorio, cibo e territorio. 
L’unione tra questi elementi è sempre stata vincente. Eppure, a volte si tendono a dare per scontate le risorse, la propria autenticità e unicità. 
In questi giorni ho assaggiato moltissimi vini, per lo più calabresi ma non solo. 
Vini biologici, vini premiati, ma anche liquori artigianali. 

Ho conosciuto la storia di molte aziende, le ho osservate da vicino, ho visto la loro unicità anche quando non traspariva dalle loro parole.
Insieme abbiamo raccontato a giornalisti e visitatori professionali non solo il vino, ma soprattutto il territorio. Perché un vino si nutre di questo: della terra in cui crescono le sue uve. Del vento che soffia lungo i vitigni, di quanto estrema sia la viticoltura. 
Non è solo il territorio a fare un buon vino. È questione di pazienza, amore, dedizione, lungimiranza. E poi radici.
Ho assaggiato tanti vini, dicevo.
Per tre lunghi giorni e in orari in cui non sono solita bere. Ma ho anche degustato i prodotti identitari del territorio.
Con un pizzico di orgoglio, lo ammetto, ho osservato l’interesse da parte di produttori e giornalisti verso una regione considerata dai più come un luogo senza speranza, dimenticato, in cui non c’è nulla. 
La narrazione è per lo più questa, ma per fortuna c’è una contro narrazione. 
Il mio ringraziamento va soprattutto agli artefici di questa contro narrazione. A tutti gli imprenditori che hanno costruito oasi nel deserto, che hanno piantato semi in terreni giudicati aridi e che sono andati avanti quando tutti gli dicevano di mollare. A chi se n’è andato, ma non ha mai smesso di raccontare la Calabria, elevandola. Grazie!

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di Maria Margherita Sciarrone
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