Skip to content
Lo stretto indispensabile
  • Home
  • Chi sono
  • Consulenza di comunicazione
  • Lavora con me
    • Copywriting
    • Raccontati meglio
    • Social media strategy
    • Marketing Turistico
  • Facciamo due chiacchiere
  • Blog
  • Search Icon

Lo stretto indispensabile

Comunicazione & Marketing

dove mangiare a reggio calabria - provincia
Dove mangiare a Reggio Calabria ad agosto

Dove mangiare a Reggio Calabria ad agosto

Agosto 4, 2018 Mariarita Sciarrone

“Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non si è mangiato bene”, una citazione perfetta tutto l’anno, ma soprattutto durante il mese di agosto, quando le città sono prese d’assalto dai turisti. Non so voi, ma io quando vado in vacanza mi preoccupo soprattutto di mangiare bene e di scovare posti non troppo turistici. Per questo ho pensato di suggerirvi alcuni posti dove mangiare a Reggio Calabria ad agosto (ma anche durante il resto dell’anno).

Non si tratta di una guida, non è una vera e propria classifica e non è un elenco esaustivo. Prendetela un po’ come una bussola per orientarvi tra i mille sapori calabresi. E come in ogni mio post, c’è naturalmente qualche luogo del cuore.

Dove mangiare ad agosto a Reggio Calabria – pizzerie

Se c’è una certezza è che Reggio Calabria pullula di pizzerie dove mangiare, ad agosto ed in qualsiasi altro periodo dell’anno. In un altro post farò l’elenco delle pizzerie da provare, qui, invece, ve ne suggerisco alcune per il periodo estivo.

Nella pizzeria I Fratelli la Bufala, troverete la pizza in perfetto stile napoletano, una location deliziosa, personale molto gentile e un locale con posti a sedere sia all’interno che all’esterno. Il titolare, Giuseppe Ferranti (ma per tutti Peppone), napoletano doc, è ormai un’istituzione per la città di Reggio Calabria. Aperto sia a pranzo che a cen, I Fratelli La Bufala è in Via Zecca 3/5, una zona ad isola pedonale dove sono presenti altri locali graziosi in cui gustare aperitivi, piatti a base di pesce, merende e colazioni.

Altre pizzerie degne di nota sono L’Hostaria dei Campi che però al momento è chiusa per ferie (apre il 29 agosto ndr). Ideale soprattutto per gli intolleranti al glutine, grazie al menù gluten free e per tutte le diverse alternative che offre oltre la pizza. Potrete, infatti, assaggiare menù a base di pesce, carne, vegetariano e prodotti tipici locali. Aperto tutte le sere a partire dal 29 agosto, si trova in Via Reggio Campi n 30.

Indirizzi da tenere a mente sono poi Ciroma, in Via Aschenez, 5, perché è uno dei pochi locali che ha l’area fumatori (per chi ancora fuma) e propone tra le altre cose, due versioni di pizza: Ciro e Roma. La prima è la pizza più alta, come vuole la tradizione napoletana, la seconda stirata come si mangia a Roma. E infine, Lievito, in Via Filippini 33 per le pizze gourmet.

Dove mangiare ad agosto a Reggio Calabria – aperitivi e bistrot

In via Zaleuco 21 trovate, invece, il bistrot di Fedele e della sua famiglia. Non è un hamburgheria, non è un ristorante, ma è prima di tutto un luogo di aggregazione. Da Fedele potete fermarvi per bere una birra, sedervi al tavolo sociale in infradito e costume da bagno o in abito da cocktail. Dietro i fornelli di questo locale multietnico c’è Fedele, cuoco prima di tutto per passione, che vi delizierà con taglieri di prodotti tipici, piatti a base di carne e di pesce e fantasie del giorno. Se capitate dopo cena molto probabilmente ci sarà musica dal vivo con artisti emergenti. Zio Fedele è aperto tutti i giorni a partire dalle 19.

Scendendo sulla Lungomare Falcomatà, troverete diversi chioschi e stabilimenti balneari sul mare, dove sedervi per gustare un aperitivo, una birra, o cenare accompagnati dalle onde dello stretto. Se avete in mente qualcosa di non troppo impegnativo, passate dal Play. Titty è una perfetta padrona di casa. Energica, schietta e vulcanica come l’Etna che vi troverete di fronte, vi conquisterà il cuore.

Dove mangiare a reggio calabria - tramonto

Sedetevi a sorseggiare una gassosa al caffè o a mangiare un hamburger, rigorosamente con lo sguardo rivolto al mare. Vi rimetterete in pace con il mondo.

Unica raccomandazione: quando andrete in via marina bassa, portate sempre un golfino in borsa. Il vento abbandona la città di Reggio Calabria solo di rado e ha fatto più danni in città una serata umida che dieci giorni di pioggia.

Dove mangiare ad agosto a Reggio Calabria – ristoranti

A dispetto della sua posizione geografica, Reggio Calabria non è una città che vanta una tradizione culinaria marinara. Ma se avete voglia di gustare del buon pesce, in città ci sono diverse alternative. Le Le Nasse U’Bais si trova in via Lemos 6. Al timone di questo locale arredato in stile greco, c’è Johnny, da invidiare solo per il semplice fatto che quando finisce di lavorare va a dormire nel borgo di Chianalea, cullato dalle onde del mare. Il mio piatto preferito qui sono i gamberi al cocco intinti in una salsa allo yogurt. Da provare anche i primi a base di pesce spada e i “buccuni” (lumachine di mare) in salsa piccante. Durante il mese di agosto il locale è aperto sia a pranzo che a cena.

Se di sapori calabresi ne avete abbastanza, vi suggerisco di fare un salto nei pressi di Piazza Orange, dove in Via Crisafi 24 troverete il Concept Restaurant Koma. I soci di questo piccolo ristorante, di recente apertura, sono il giapponese Kosuke e la reggina Alessandra, già proprietaria di un ristorante di Sushi in città. Il menù varia quotidianamente, trattandosi di cucina espressa. Tra tradizione e innovazione, potrete gustare i piatti tipici della cucina giapponese. Da provare la tempura e i piatti a base di pesce crudo.

Dove mangiare a Reggio Calabria - ristoranti

Tornando alla tradizione, ci spostiamo nel quartiere Santa Caterina, in uno dei ristoranti storici di pesce a Reggio Calabria. Il Baylik è tra i locali più premiati a Reggio Calabria. Qui troverete piatti semplici e molto tradizionali, come il merluzzo impanato, l’insalata di polipo, il Pesce Spada arrosto. Il piatto principe dello chef Nato che da oltre sessant’anni guida il locale, è la carbonara di pesce spada.

dove mangiare a Reggio Calabria - pesce

In molti hanno cercato di imitarlo, ma ad oggi nessuno ci è mai riuscito. Provatela e poi mi direte.

Dove mangiare ad agosto a Reggio Calabria – dolci

Non potete lasciare Reggio Calabria senza aver gustato una granita con panna e brioche. Il luogo da me prediletto è Sottozero in Corso Vittorio Emanuele, 83 (definito da noi reggini semplicemente “il lungomare”), ma lungo la strada troverete altri bar che meritano comunque una visita. Stesso discorso vale per il gelato, con una doverosa precisazione: se c’è una diatriba sempre in voga tra i reggini, è la consegna dello scettro alla migliore gelateria. In questo storico duello non c’è un vero e proprio vincitore. Per alcuni sarà la gelateria Cesare, per altri Sottozero. Per non condizionarvi troppo, non vi dirò verso chi pende l’ago della mia bilancia.

Dove mangiare

Dove mangiare ad agosto a Reggio Calabria – in provincia

Fuori dalla città la scelta dei luoghi in cui mangiare sono davvero tanti. Ve ne elenco solo un paio, geograficamente opposti. Lato tirrenico, il paese prescelto è naturalmente Scilla, a circa 20 km da Reggio Calabria. Il borgo imperdibile è Chianalea e il mio luogo del cuore è il Wine Bar Casa Vela. “Residence, enoteca e piccolo bistrot, a Casa Vela ci si sente come a casa”. Aperto dalla mattina alla sera, è perfetto per un pranzo veloce, un aperitivo al tramonto o una cena tra amici.  Qui il mare non lo vedrete, ma potete sentirne il rumore e il profumo. I posti a sedere sono pochi e ad agosto non è possibile prenotare, per cui vi consiglio di passare di persona per mettervi in lista e approfittare del tempo di attesa per immergervi nella magica atmosfera del borgo. Quando vi siederete, Alessandro vi saprà consigliare il piatto più adatto ai vostri gusti, ma se siete amanti di salumi e formaggi, non potete rinunciare al tagliere.

dove mangiare a reggio calabria - provincia

Francesco e Francesca sono i padroni di casa di questo Wine Bar e hanno fatto dell’ospitalità diffusa il loro stile di vita. Se avete alzato troppo il gomito con le innumerevoli etichette di vino rigorosamente calabresi che trovate nel loro Wine Bar, al piano di sopra potete fermarvi nell’omonimo  B&B.

Spostandoci sul versante ionico, vale la pena catapultarsi in una dimensione selvaggia e senza tempo, come quella di Palizzi. La destinazione prescelta è l’Ultima Spiaggia, rigorosamente a pranzo.

dove mangiare a Calabria - tramonto

In questo localino fronte mare, non troverete un menù stellato, ma il pesce fresco è assicurato. Ai fornelli la signora Maria, come nelle tradizioni più classiche del meridione e a fare gli onori di casa troverete Enzo.  Il menù è molto semplice e a base di pesce. Quando arrivate qui posate l’orologio e anche il cellulare. Fermatevi ad ascoltare il mare e, se siete fortunati, lasciatevi conquistare dalle innumerevoli storie del territorio di cui è depositario Enzo. Tra svariati bicchieri di vino e musica d’autore vi riempirete il cuore di poesia.

Mariarita Sciarrone
Mariarita Sciarrone

Giornalista, esperta di marketing territoriale e digital strategist. Sembrano tante qualifiche, ma sono tutte racchiuse in una professione.  In parole povere mi occupo di valorizzare aziende e territori. Lo faccio principalmente mettendo assieme strategia e parole. Hai bisogno di aiuto?  LAVORA CON ME


cibo a sud

Post navigation

PREVIOUS
Come usare Facebook per promuovere una struttura ricettiva
NEXT
Viaggio verso la vita

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA


lostretto__indispensabile

✍🏼Scrivo contenuti e creo strategie digitali per aziende che hanno un’anima. 📍#Calabria e #suditalia lenti Nostalgica per vocazione 👉@secretcalabria

Mariarita Sciarrone | copywriter & digital strategist
Oggi #guidamigennaio di @conguidoit ha come tema “una cosa che non sopporto”.
Potrei scriverne cento ma ce n’è una che riguarda il mio lavoro e un po’ tutte le nuove professioni (che poi tanto nuove non sono più). 
Sono quelle frasi che tendono a sminuire quel lavoro, a classificarlo come un passatempo e solitamente vengono dette con mezzi sorrisi.

Elenco quelle che ho sentito più volte negli anni. Continua anche tu se vuoi ☺️

“Tu che conosci tutti i trucchi dei social…”
“Mi daresti una mano a fare xxx?” 
“Mi daresti un consiglio per fare bene xxx?” 
“Ma ti pagano per fare questa cosa?”
“Ma secondo te posso pagare una persona per promuovere i canali social?”
“Mi scrivi questo testo al volo?”
“Io ho già scritto tutto. Lo puoi leggere tu e darmi un parere?”.

Solitamente l’80% dei consigli richiesti sono consulenze e il controllo veloce di un testo si trasforma in ore di lavoro che, sommate ad altre richieste, fanno giornate perse. 

Non ho ancora imparato a dire un no secco a queste richieste, ma ho imparato a lasciarle cadere nel vuoto, nella speranza che prima o poi si comprenda che non è un gioco ma un lavoro, bellezza.

#storytelling #storytimethread #copywriting #socialmediastrategist #piccolinonsfigati #scrivereperlavoro #scritturacreativa
Riprendo con la challenge di #guidamigennaio che h Riprendo con la challenge di #guidamigennaio che ha come tema oggi “Dove tutto è iniziato”.

Per me da questo libro. Me lo prestò 20 anni fa la mia coinquilina, nel suo titolo originale: lire 26.900. C’era ancora la lira quando uscì, ma io lo lessi durante il primo anno di scienze della comunicazione. 

Ricordo che mi instillò tantissimi dubbi. Non so se può essere definito una pietra miliare, ma è un libro autobiografico di un pubblicitario di successo. Uno che ce l’aveva fatta. 
Fino a quel momento, i miei sogni di matricola mi suggerivano che il mio posto sarebbe stato in una grande agenzia di pubblicità. Sapevo anche quale. Sogni che si scontrarono con il cinismo, l’obsolescenza programmata, l’infelicità artificiale. 

Dopo la lettura di questo libro ne seguirono molte altre che mi avvicinarono ad una comunicazione più etica, allontanandomi in qualche modo dal mondo pubblicitario puro. Poi in quell’agenzia pubblicitaria, quella dei sogni, a Milano, ci andai. Non a lavorare ma a seguire un workshop sulla filosofia Humankind. 
E iniziai a tracciare quella strada che metteva al centro le persone e i loro bisogni. 
 
Questo libro qui lo ricomprai nell’edizione tascabile, solo per averlo tra i miei libri. 
Quattro città e una decina di traslochi dopo, è ancora qui. A ricordarmi dove si è formato il mio pensiero e che una comunicazione diversa è possibile ❤️
“Amo te” Il #guidamigennaio di oggi parla di t “Amo te”
Il #guidamigennaio di oggi parla di te, piccolo uragano che hai appallottolato la mia vita precedente e ne hai inventata una nuova. 
Mi dicono che sono sempre col telefono in mano, che scatto troppe foto. 
Sarà anche vero - le oltre 42.000 immagini sul mio dispositivo non smentiscono la cosa - ma so solo che se non avessi immortalato questi momenti, non ne avrei memoria oggi. 
La maternità mi ha dato tantissimo ma anche tolto delle cose: tipo la memoria. Se non fosse per queste foto non ricorderei che c’è stato un momento in cui ho pensato che mi avresti dormito sempre addosso, un altro in cui ho creduto che non ti saresti mai separata dal ciuccio e un altro ancora in cui il collo mi sarebbe caduto in mille pezzi a furia dei tuoi continui pizzicotti.
Le foto aiutano a restituire i ricordi, a ridimensionare quelli più scomodi e fanno sembrare tutto più roseo. Persino le notti senza sonno, i dolori, i pianti isterici, quel senso di inadeguatezza iniziale, la paura di sbagliare, sono sensazioni che vanno semplificandosi nella loro complessità. 
Sono stati anni impegnativi. Essere madri in Italia, essere libere professioniste madri in Italia è una corsa ad ostacoli, dove tu superi un ostacolo e te ne mettono davanti un altro. Ma non lo dico né per fare l’eroina, né per fare la vittima. È semplicemente un dato di fatto. Non è un paese per essere genitori e riuscirci è una fortuna immensa. 
Se potessi tornare indietro mi ascolterei di più, mi fiderei di più del mio istinto, mi farei condizionare meno dai giudizi, accetterei la mia improvvisa decomposizione fisica e mentale conscia di una nuova fioritura. 
Per questo amo te: perché sei stato l’unico libro di istruzioni che io abbia mai letto, e poi riletto, tentando di impararlo a memoria. 
Amo te per la sicurezza che mi hai trasmesso, a suon di errori.
Tra un pasticcio e l’altro, i migliori “brava” degli ultimi tre anni li ho ricevuti da te.
Amo te perché mettendo i tuoi bisogni davanti al resto, ho fatto spazio anche ai miei di bisogni. Dando voce a te ho dato voce a me, dopo essermi per anni soffocata.
Amo te perché ogni giorno mi insegni che non conta quanto siamo perfetti, ma quanto siamo felici.
“Una soddisfazione enorme” è il tema di #guid “Una soddisfazione enorme” è il tema di #guidamigennaio di oggi.

Una delle soddisfazioni più grandi credo per me sia questa: quando le persone si riconoscono in quello che scrivo. Perché vuol dire che le ho raggiunte, che in qualche modo siamo entrate in connessione.

Nella seconda foto ci sono gli insight di un post che ho pubblicato sia qui che su Facebook. I dati però si riferiscono a Facebook e li prendo come esempio perché è una pagina che non curo per nulla, con meno di 1.000 follower. Mai fatta una sponsorizzata e con una pubblicazione poco costante. Eppure, quel post mi ha dato una soddisfazione enorme ed è stata per me la dimostrazione di un concetto teorico che mi è stato più volte insegnato. Non importa se stai raccontando una storia personale o meno, perché quella storia funzioni ci devono essere persone che si riconoscano, si immedesimino in quello che stai raccontando. 
Non so dirti quanto devono essere queste persone e probabilmente non è importante in termini numerici. Per me qui hanno fatto leva i numeri perché sono evidenti rispetto al numero di persone che seguono la pagina, ma non lo considero un metro di paragone. Mi sono basata molto sui commenti ricevuti e le parole che mi hanno scritto a seguito di questo post, che avevano tutti lo stesso tenore, persone che si riconoscevano in quel racconto, che mi dicevano: “sembra parli di me”. 
Quando scrivo qualcosa che va condivisa faccio mi chiedo: “ci si può riconoscere in questa storia?”, “parla solo di me o può parlare anche di persone che come me stanno vivendo o hanno vissuto questa cosa?”.
Che è un po’ come chiedersi: “sarà utile?”.

Se vuoi leggere il post di cui parlo lo trovi come primo post in cima al mio feed. ❤️

#storytelling #storytimethread #copywritingtips #copywriting #scrivereperlavoro #scritturacreativa #scritturaefficace
Oggi #guidamigennaio di @conguidoit aveva come tem Oggi #guidamigennaio di @conguidoit aveva come tema “dove sto andando”, che è una domanda che mi sono posta per anni. Anni in cui ero sempre impegnata ad andare. E non importava dove, l’importante era muoversi. 
C’è stato un tempo in cui ho pensato ci volesse più coraggio ad andare, poi a tornare e infine che ci volesse più coraggio a restare.
Fino a quando ho capito che nessuna scelta è meno coraggiosa delle altre e che ognuno ha il suo tempo. Il mio tempo oggi è fatto di tanti verbi, messi in fila uno dietro l’altro, che si fanno spazio a vicenda. 

Questo per me è il tempo del restare, per rendere migliore questo piccolo pezzo di terra qui. 
Domani, chissà ❤️
COSA C’ERA PRIMA Prima c’erano le influenze COSA C’ERA PRIMA 

Prima c’erano le influenze stagionali. Oggi, ogni colpo di tosse è c8vid. Solo che i tamponi non li fa più nessuno e la tosse rimane tosse, col dubbio. 

C’era la leggerezza. Di programmare un viaggio senza pensare “e se poi mi ammalo?”. Questo però vale solo per gli ansiosi come me 😅 

C’era l’assenza. Il poter essere irraggiungibile. Oggi al primo messaggio senza risposta o al primo giorno senza aver pubblicato una storia, chiamano “chi l’ha visto”. 

C’erano alberi di Natale brutti, torte brutte, case disordinate, capelli spettinati. Oggi le vite sono tutte perfette. A favore di fotocamera. 

C’erano le mezze stagioni e non ci svegliavamo con l’ansia dei cambiamenti climatici.

C’erano i nonni che facevano da memoria e racchiudevano passato, presente e futuro in pochi gesti. 

C’era la scrittura senza interruzioni. Il fare le cose, in generale. Senza interruzioni. 

C’erano le agende che servivano a ricordarti cosa fare. Oggi ci sono dieci strumenti in più ma le cose ce le scordiamo comunque. 

C’era più tempo e voglia per stare assieme, oggi c’è la sociopatia. 

C’era la mia collezione di posacenere, oggi che non fuma più nessuno c’è quella di tazze. 

#guidamigennaio

(Mi sono incartata con la programmazione e oggi trovate due post. Vediamo se riesco a non confondermi più).
Scopri di più Segui su Instagram

CATEGORIE BLOG

  • Blog
  • Contatti
  • Lavora con me

Restiamo in contatto

  • Blog
  • Contatti
  • La mia newsletter
  • Raccontati meglio

Lo Stretto Indispensabile

Comunicazione e Marketing
di Maria Margherita Sciarrone
P.IVA 03033720800

Privacy PolicyCookie Policy

Chiacchieriamo sui social

Facebook RSS LinkedIn

© 2023   Lo Stretto Indispensabile - Tutti i diritti riservati