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Lo stretto indispensabile

Comunicazione & Marketing

Sport digitale Reggio Calabria
Sportdigitale fa tappa a Reggio Calabria

Sportdigitale fa tappa a Reggio Calabria

Novembre 30, 2017 Mariarita Sciarrone

Sportdigitale a Reggio Calabria – lo stretto indispensabile

Il 5 dicembre il workshop gratuito dedicato ai nuovi strumenti digitali per comunicare lo sport sul web. 
In che modo i social network hanno cambiato la comunicazione delle società sportive? Com’è cambiato il modo di comunicare dei tifosi? E ancora: come i social hanno cambiato il modo di lavorare dei giornalisti sportivi? Sono solo alcuni degli aspetti che verranno affrontati durante il Workshop gratuito del team di Sportdigitale che si terrà il prossimo 5 dicembre dalle 10.00 alle 15.00 presso la Sala Francesco Perri all’interno di Palazzo Foti, in Piazza Italia.

Sport digitale Reggio Calabria

Promosso dall’Associazione Culturale Almatyche e da Elle P Event&Wedding, l’evento è patrocinato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, dal Coni (Comitato Regionale Calabria), dal Sindacato Giornalisti della Calabria, dal quotidiano dei giornalisti italiani Giornalistitalia.it e dall’Automobile Club Reggio Calabria.

Una giornata di formazione gratuita che si rivolge a società sportive, atleti, agenzie di stampa, giornalisti e procuratori sportivi.

Oggi, le storie di sport viaggiano nello spazio digitale. Siamo davanti alla certezza che il mondo dei Social e il web abbia coinvolto la vita sportiva di società, atleti e tifosi. Le professioni sportive hanno  bisogno di continui aggiornamenti ed adattamenti radicali nel modo di operare nel mondo digitale.

È in questo contesto che nasce il progetto #sportdigitale. Il punto di partenza è il manuale “Digital Marketing per lo Sport, Strumenti e tecniche per la comunicazione sportiva”. Il libro è edito da Hoepli e redatto da Alessandra Ortenzi, in collaborazione con un team di professionisti digitali, esperti in discipline specifiche.

Sport digitale Reggio Calabria

A scendere in campo a Reggio Calabria saranno tre professionisti del settore digitale che attraverseranno lo stivale per essere presenti durante il workshop: Alessandra Ortenzi, giornalista sportiva e autrice del libro, Roberto Gerosa, ideatore del blog SocialDaily.it e consulente per aziende e privati nel settore della comunicazione e del web marketing, Maria Francisca Gutierreza Milesi, giornalista sportiva.

“Auspico pieno successo dell’evento, considerata l’importanza di divulgare l’uso corretto del web e del social al servizio di tutti coloro che intendano dedicarsi allo studio e alla professione del giornalismo e comunicazione sportiva” ha dichiarato il sindaco della Città Metropolitana Giuseppe Falcomatà in una nota a corredo del rilascio del patrocinio morale.

In una regione in cui i professionisti sono ormai abituati a fare le valigie per seguire corsi di formazione nelle grandi città come Roma, Milano, Bologna, il workshop di Sportdigitale rappresenta un’occasione unica per usufruire di un momento di formazione di qualità e nella propria città.

“Reggio Calabria rappresenta, per il progetto Sportdigitale e per me personalmente, una grande opportunità. Il sud Italia vive di grandi realtà sportive e sin dal primo momento in cui con il Team abbiamo deciso di diffondere la cultura digitale nel mondo sportivo, la volontà era quella di spingerci più a sud possibile, dove ci sono necessità maggiori di formazione e di crescita professionale e personale – ha dichiarato Alessandra Ortenzi.  Il progetto – nato a margine del mio libro Digital Marketing per lo Sport – vuole puntare l’attenzione proprio sulle piccole e medie società sportive di ogni disciplina, per fare in modo che tutte le figure che ruotano attorno allo sport, dagli atleti alle società ai giornalisti sportivi, possano fruire delle grandi opportunità del digitale applicato alla comunicazione sportiva” – ha concluso Alessandra Ortenzi.

Sportdigitale a Reggio Calabria | Programma

Ad aprire i lavori durante la giornata di martedì 5 dicembre sarà Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Federazione Nazionale Stampa Italiana, segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e direttore di Giornalisti Italia.

Durante il workshop, interamente gratuito, verranno forniti strumenti e soluzioni di declinazione delle parole attraverso i social media. Verrà poi analizzato l’aspetto di amplificazione della notizia attraverso Facebook e Instagram. Maria Francisca Gutierreza Milesi racconterà come Twitter può essere utile al giornalista sportivo. La seconda parte sarà dedicata a wordpress e alla Seo per il giornalismo sportivo. “Parleremo di come si scrive per il Web e come strutturare un testo in wordpress” – racconta Alessandra Ortenzi. Il workshop si concluderà con l’intervento di Roberto Gerosa che mostrerà diversi esempi di contenuti a 360°. Regalare la realtà immersiva al tifoso può essere la svolta per produrre foto e video a 360° da diffondere nei Social.

“Mantenere il workshop gratuito – ha rivelato Mariarita Sciarrone, giornalista e presidente dell’Associazione Culturale Almatyche – è stata una condizione imprescindibile per permettere a chiunque lo desideri di usufruire di una giornata di formazione di alto livello.

E per questo motivo vorrei ringraziare tutti i partner che hanno creduto in questo progetto e che ne hanno permesso la realizzazione. Non è semplice organizzare eventi in Calabria, soprattutto nel settore digitale. Spero di vero cuore che possa essere l’inizio di un’inversione di marcia. E e la dimostrazione che la formazione nel settore digitale si possa fare anche qui in Calabria – ha concluso la referente di Almatyche.    

“Questo evento per Reggio Calabria è una vera e propria sfida. E non solo per la città, anche per me.  Organizzo eventi a Reggio Calabria da tempo, ma è il primo nel settore della formazione digitale. 

La città ha bisogno di sfide, sfide che chiamino all’appello persone che abbiano voglia di mettersi in discussione per crescere professionalmente e umanamente. L’argomento è settoriale e sicuramente nuovo per il panorama reggino. Per questo auspico che le figure professionali chiamate in causa partecipino attivamente, stimolate unicamente dalla curiosità e dalla sfida” – ha dichiarato Laura Pizzimenti.

Per consultare il programma completo cliccare qui. Per partecipare al workshop occorre registrarsi gratuitamente qui

 Si ringraziano per aver collaborato all’evento e per aver permesso la realizzazione dello stesso Grafica Enotria, Phone Up Reggio Calabria, Re Ruggero Rooms, Alessandra Tavella, Vincenzo Evoli, Domenico Romeo.
Media partner: Yes Calabria, Reggio a Canestro.

Mariarita Sciarrone
Mariarita Sciarrone

Giornalista, esperta di marketing territoriale e digital strategist. Sembrano tante qualifiche, ma sono tutte racchiuse in una professione.  In parole povere mi occupo di valorizzare aziende e territori. Lo faccio principalmente mettendo assieme strategia e parole. Hai bisogno di aiuto?  LAVORA CON ME


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✍🏼Scrivo contenuti e creo strategie digitali per aziende che hanno un’anima. 📍#Calabria e #suditalia lenti Nostalgica per vocazione 👉@secretcalabria

Mariarita Sciarrone | copywriter & digital strategist
Oggi #guidamigennaio di @conguidoit ha come tema “una cosa che non sopporto”.
Potrei scriverne cento ma ce n’è una che riguarda il mio lavoro e un po’ tutte le nuove professioni (che poi tanto nuove non sono più). 
Sono quelle frasi che tendono a sminuire quel lavoro, a classificarlo come un passatempo e solitamente vengono dette con mezzi sorrisi.

Elenco quelle che ho sentito più volte negli anni. Continua anche tu se vuoi ☺️

“Tu che conosci tutti i trucchi dei social…”
“Mi daresti una mano a fare xxx?” 
“Mi daresti un consiglio per fare bene xxx?” 
“Ma ti pagano per fare questa cosa?”
“Ma secondo te posso pagare una persona per promuovere i canali social?”
“Mi scrivi questo testo al volo?”
“Io ho già scritto tutto. Lo puoi leggere tu e darmi un parere?”.

Solitamente l’80% dei consigli richiesti sono consulenze e il controllo veloce di un testo si trasforma in ore di lavoro che, sommate ad altre richieste, fanno giornate perse. 

Non ho ancora imparato a dire un no secco a queste richieste, ma ho imparato a lasciarle cadere nel vuoto, nella speranza che prima o poi si comprenda che non è un gioco ma un lavoro, bellezza.

#storytelling #storytimethread #copywriting #socialmediastrategist #piccolinonsfigati #scrivereperlavoro #scritturacreativa
Riprendo con la challenge di #guidamigennaio che h Riprendo con la challenge di #guidamigennaio che ha come tema oggi “Dove tutto è iniziato”.

Per me da questo libro. Me lo prestò 20 anni fa la mia coinquilina, nel suo titolo originale: lire 26.900. C’era ancora la lira quando uscì, ma io lo lessi durante il primo anno di scienze della comunicazione. 

Ricordo che mi instillò tantissimi dubbi. Non so se può essere definito una pietra miliare, ma è un libro autobiografico di un pubblicitario di successo. Uno che ce l’aveva fatta. 
Fino a quel momento, i miei sogni di matricola mi suggerivano che il mio posto sarebbe stato in una grande agenzia di pubblicità. Sapevo anche quale. Sogni che si scontrarono con il cinismo, l’obsolescenza programmata, l’infelicità artificiale. 

Dopo la lettura di questo libro ne seguirono molte altre che mi avvicinarono ad una comunicazione più etica, allontanandomi in qualche modo dal mondo pubblicitario puro. Poi in quell’agenzia pubblicitaria, quella dei sogni, a Milano, ci andai. Non a lavorare ma a seguire un workshop sulla filosofia Humankind. 
E iniziai a tracciare quella strada che metteva al centro le persone e i loro bisogni. 
 
Questo libro qui lo ricomprai nell’edizione tascabile, solo per averlo tra i miei libri. 
Quattro città e una decina di traslochi dopo, è ancora qui. A ricordarmi dove si è formato il mio pensiero e che una comunicazione diversa è possibile ❤️
“Amo te” Il #guidamigennaio di oggi parla di t “Amo te”
Il #guidamigennaio di oggi parla di te, piccolo uragano che hai appallottolato la mia vita precedente e ne hai inventata una nuova. 
Mi dicono che sono sempre col telefono in mano, che scatto troppe foto. 
Sarà anche vero - le oltre 42.000 immagini sul mio dispositivo non smentiscono la cosa - ma so solo che se non avessi immortalato questi momenti, non ne avrei memoria oggi. 
La maternità mi ha dato tantissimo ma anche tolto delle cose: tipo la memoria. Se non fosse per queste foto non ricorderei che c’è stato un momento in cui ho pensato che mi avresti dormito sempre addosso, un altro in cui ho creduto che non ti saresti mai separata dal ciuccio e un altro ancora in cui il collo mi sarebbe caduto in mille pezzi a furia dei tuoi continui pizzicotti.
Le foto aiutano a restituire i ricordi, a ridimensionare quelli più scomodi e fanno sembrare tutto più roseo. Persino le notti senza sonno, i dolori, i pianti isterici, quel senso di inadeguatezza iniziale, la paura di sbagliare, sono sensazioni che vanno semplificandosi nella loro complessità. 
Sono stati anni impegnativi. Essere madri in Italia, essere libere professioniste madri in Italia è una corsa ad ostacoli, dove tu superi un ostacolo e te ne mettono davanti un altro. Ma non lo dico né per fare l’eroina, né per fare la vittima. È semplicemente un dato di fatto. Non è un paese per essere genitori e riuscirci è una fortuna immensa. 
Se potessi tornare indietro mi ascolterei di più, mi fiderei di più del mio istinto, mi farei condizionare meno dai giudizi, accetterei la mia improvvisa decomposizione fisica e mentale conscia di una nuova fioritura. 
Per questo amo te: perché sei stato l’unico libro di istruzioni che io abbia mai letto, e poi riletto, tentando di impararlo a memoria. 
Amo te per la sicurezza che mi hai trasmesso, a suon di errori.
Tra un pasticcio e l’altro, i migliori “brava” degli ultimi tre anni li ho ricevuti da te.
Amo te perché mettendo i tuoi bisogni davanti al resto, ho fatto spazio anche ai miei di bisogni. Dando voce a te ho dato voce a me, dopo essermi per anni soffocata.
Amo te perché ogni giorno mi insegni che non conta quanto siamo perfetti, ma quanto siamo felici.
“Una soddisfazione enorme” è il tema di #guid “Una soddisfazione enorme” è il tema di #guidamigennaio di oggi.

Una delle soddisfazioni più grandi credo per me sia questa: quando le persone si riconoscono in quello che scrivo. Perché vuol dire che le ho raggiunte, che in qualche modo siamo entrate in connessione.

Nella seconda foto ci sono gli insight di un post che ho pubblicato sia qui che su Facebook. I dati però si riferiscono a Facebook e li prendo come esempio perché è una pagina che non curo per nulla, con meno di 1.000 follower. Mai fatta una sponsorizzata e con una pubblicazione poco costante. Eppure, quel post mi ha dato una soddisfazione enorme ed è stata per me la dimostrazione di un concetto teorico che mi è stato più volte insegnato. Non importa se stai raccontando una storia personale o meno, perché quella storia funzioni ci devono essere persone che si riconoscano, si immedesimino in quello che stai raccontando. 
Non so dirti quanto devono essere queste persone e probabilmente non è importante in termini numerici. Per me qui hanno fatto leva i numeri perché sono evidenti rispetto al numero di persone che seguono la pagina, ma non lo considero un metro di paragone. Mi sono basata molto sui commenti ricevuti e le parole che mi hanno scritto a seguito di questo post, che avevano tutti lo stesso tenore, persone che si riconoscevano in quel racconto, che mi dicevano: “sembra parli di me”. 
Quando scrivo qualcosa che va condivisa faccio mi chiedo: “ci si può riconoscere in questa storia?”, “parla solo di me o può parlare anche di persone che come me stanno vivendo o hanno vissuto questa cosa?”.
Che è un po’ come chiedersi: “sarà utile?”.

Se vuoi leggere il post di cui parlo lo trovi come primo post in cima al mio feed. ❤️

#storytelling #storytimethread #copywritingtips #copywriting #scrivereperlavoro #scritturacreativa #scritturaefficace
Oggi #guidamigennaio di @conguidoit aveva come tem Oggi #guidamigennaio di @conguidoit aveva come tema “dove sto andando”, che è una domanda che mi sono posta per anni. Anni in cui ero sempre impegnata ad andare. E non importava dove, l’importante era muoversi. 
C’è stato un tempo in cui ho pensato ci volesse più coraggio ad andare, poi a tornare e infine che ci volesse più coraggio a restare.
Fino a quando ho capito che nessuna scelta è meno coraggiosa delle altre e che ognuno ha il suo tempo. Il mio tempo oggi è fatto di tanti verbi, messi in fila uno dietro l’altro, che si fanno spazio a vicenda. 

Questo per me è il tempo del restare, per rendere migliore questo piccolo pezzo di terra qui. 
Domani, chissà ❤️
COSA C’ERA PRIMA Prima c’erano le influenze COSA C’ERA PRIMA 

Prima c’erano le influenze stagionali. Oggi, ogni colpo di tosse è c8vid. Solo che i tamponi non li fa più nessuno e la tosse rimane tosse, col dubbio. 

C’era la leggerezza. Di programmare un viaggio senza pensare “e se poi mi ammalo?”. Questo però vale solo per gli ansiosi come me 😅 

C’era l’assenza. Il poter essere irraggiungibile. Oggi al primo messaggio senza risposta o al primo giorno senza aver pubblicato una storia, chiamano “chi l’ha visto”. 

C’erano alberi di Natale brutti, torte brutte, case disordinate, capelli spettinati. Oggi le vite sono tutte perfette. A favore di fotocamera. 

C’erano le mezze stagioni e non ci svegliavamo con l’ansia dei cambiamenti climatici.

C’erano i nonni che facevano da memoria e racchiudevano passato, presente e futuro in pochi gesti. 

C’era la scrittura senza interruzioni. Il fare le cose, in generale. Senza interruzioni. 

C’erano le agende che servivano a ricordarti cosa fare. Oggi ci sono dieci strumenti in più ma le cose ce le scordiamo comunque. 

C’era più tempo e voglia per stare assieme, oggi c’è la sociopatia. 

C’era la mia collezione di posacenere, oggi che non fuma più nessuno c’è quella di tazze. 

#guidamigennaio

(Mi sono incartata con la programmazione e oggi trovate due post. Vediamo se riesco a non confondermi più).
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