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Il Salento che non ti aspetti: Botrugno e dintorni (II parte)

Il Salento che non ti aspetti: Botrugno e dintorni (II parte)

Marzo 16, 2018 Mariarita Sciarrone Comments 0 Comment

Minervino di Lecce – aziende virtuose

Il mio viaggio in Salento è stato inaspettato perché l’ho sempre pensato come un luogo vista mare, costellato da spiagge maldiviane, scogliere affacciate su una distesa di mare turchese e con infinite giornate di sole. Invece, è successo che la pioggia non mi ha abbandonato per tutti e cinque giorni di viaggio, l’umidità ha sfiorato il 90% e il mare l’ho visto solo di sfuggita. Per questo motivo è stato un Salento che non ti aspetti, che ti arriva al cuore con i suoi sapori forti, il profumo intenso di tutti i prodotti che regala ogni giorno la terra e le persone virtuose che ho incontrato.

ciceri e tria

Ché io l’ho sempre sostenuto che al Sud ci vuole più coraggio a tornare o restare e fare impresa, piuttosto che andare via. I guai sono molto spesso di chi resta, di chi deve lottare ogni giorno per lasciare alle generazioni future un mondo migliore.

Nella prima parte di questo post, vi ho raccontato di Botrugno e San Cassiano.

La terza tappa del mio educational tour nel Salento che non ti aspetti è un itinerario tra i prodotti tipici locali, genuini e akm0, a Minervino di Lecce.

Minervino di Lecce – Vizzino

Un viaggio che inizia dalle conserve, quelle prodotte dall’azienda Vizzino. Non so voi, ma io quando penso ai pomodori, ricordo subito le estati trascorse ad aspettare “di fare i pomodori”. Si dice così in Calabria. Fare i pomodori voleva dire preparare la conserva per l’inverno, in casa o in campagna. E poiché il lavoro era tanto e proseguiva per giorni, era coinvolta tutta la famiglia. La parte più noiosa era il lavaggio, quella più divertente quando i pomodori cotti venivano passati nel passaverdura.

Vizzino - il Salento che non ti aspetti

E quando assaggio i prodotti dell’azienda Vizzino, penso ai pomodori che facevamo in casa.

Attiva da circa cinquant’anni, Vizzino è portatrice sana di quei valori tradizionali di qualità e genuinità di un tempo. Ma da Vizzino non proviamo soltanto i pomodori. Ci sono i carciofi (grigliati, interi, passati), i lampascioni, simili alle cipolle ma dal sapore amarognolo, le olive, tantissime varietà di pesto, la caponata salentina (con zucchina e peperoni secchi, pomodorino giallo, scalogno, passata di Pomodoro e olio EVO). Il plus di Vizzino è dare valore al territorio, grazie ad una rete di contadini che coltivano i prodotti sul territorio e lo forniscono all’azienda per la lavorazione. Per questo Vizzino non distribuisce nella GDO, ma solo nei circuiti di nicchia e nei ristoranti di qualità.

Minervino di Lecce – Dolce Latte

Il nostro viaggio prosegue da Dolce Latte. E qui comincia il mio primo strappo alla regola. Sono in astinenza da latticini da circa due settimane. Amo i latticini, il mio stomaco un po’ meno, ma di fronte a sua maestà burrata non posso fare altro che cedere. Ed è un momento bellissimo: tra mozzarelle, ricotte, caciotte e diverse varietà di pecorino.

Dolce latte - il Salento che non ti aspetti

Maria taglia con dolcezza e pazienza tante fette di questi formaggi gustosissimi; e in prima fila ci sono io che a parole le dico che non posso mangiarne più, ma di fatto ho già aperto la bocca per gustare un altro boccone di quelle delizie. Un’altra azienda attiva sul territorio da oltre cinquant’anni, che fa le cose per bene. Ché lo so che questo è un claim preso da un’altra di azienda, però non trovo altro modo per descriverla.

La storia di Dolce Latte inizia negli anni ’60 quado Vincenzo, per gli amici ‘Nzinu, lascia il paese per “trovare la passione della sua vita”. Quando rientra a Cocumola, frazione di Minervino, lo fa da casaro e da allora non ha più smesso, grazie anche al supporto delle figlie Maria e Annalisa.

Minervino di Lecce – Menhir Salento

È mezzogiorno ed ho già fatto circa due colazioni e due aperitivi. Sono pronta per il terzo aperitivo e il pranzo degustazione da Menhir Salento.

Di questa terza azienda virtuosa ve ne ho già parlato qui.

A raccontarcela è Gianfranco Di Giuseppe: “i vigneti della cantina Menhir sono dislocati dalla Valle d’Itria in giù, nel centro sud del Salento. Merito di quest’azienda è quello di aver riportato la vigna a Minervino di Lecce, dove mancava da circa cinquant’anni.”

Menhir Salento - il Salento che non ti aspettiUna giornata, quella trascorsa da Menhir Salento, in cui ho conosciuto una grande famiglia “che accoglie tre realtà differenti”, con la stessa filosofia e la stessa vision: Menhir Cantine & Vini, Origano Osteria & Store, Anna Organic Farm.

Poggiardo – case aperte e tradizioni culinarie

Il mio viaggio a km0 continua con il laboratorio della pasta fatta in casa. Non puoi dire di essere stata in Salento se non hai assaggiato le orecchiette con le cime di rapa. Il quarto giorno di permanenza è dedicato alla scoperta di ricette tipiche realizzate con prodotti locali, dalle mani di nonne, mamme, zie, amiche e amici che in questo educational tour sono racchiuse nelle sapienti mani di Rosanna.

Orecchiette - il Salento che non ti aspetti

Con la pazienza di una mamma, l’amorevolezza di una nonna, la dolcezza di una zia e la complicità di un’amica, Rosanna ci introduce nell’autentico mondo della pasta fatta in casa, nel rispetto dell’antica tradizione salentina. Dalle orecchiette ai maccheroni, concludiamo il nostro viaggio culinario in un primo piatto capace di salvare i matrimoni: le sagne. Sono ricette povere, fatte principalmente di acqua, farina e i prodotti della terra.

Il Salento che non ti aspetti

San Cassiano – Tenuta Tresca

Quando pensi al Salento, non puoi non associarlo all’oro verde per eccellenza: l’olio. Quello della Tenuta Tresca, è prodotto dal 1820. Un olio non filtrato, ma che viene lasciato decantare per non perdere il suo aroma più delicato e mantenere intatte le proprietà nutrizionali. Il risultato è un olio extravergine d’oliva biologico, dal gusto floreale e con sentori di pomodori, carciofi e mandorla. Prodotto in quantità limitata, l’olio di Tenuta Tresca nasce da “un selezionato blend di olive delle varietà Leccino, Frantoio, Cima di melfi, Nociara e altre minori”.  

Tenuta Tresca - il Salento che non ti aspetti

Botrugno –  le api del Parco Paduli

Concludo il mio viaggio in Salento in dolcezza. L’ultima azienda virtuosa che ho incontrato durante l’educational tour in Salento si trova nel cuore del Parco Paduli, a Botrugno. Qui affonda le sue radici l’Azienda Agricola Sciglio. Adriano e la sua passione per il territorio ci conducono nel delicato e frangibile mondo delle api. Una passione coltivata sin dagli anni ’40 dal nonno Umberto, che produceva miele per uso familiare.

Miele - il Salento che non ti aspetti

Oggi, l’azienda Sciglio produce, estrae e confezione due diversi tipi di millefiori: uno primaverile (ITO), prodotto da marzo a maggio, e uno estivo (ERT) che si produce da giugno ad agosto. I nomi di questi due mieli sono un omaggio ai suoi nonni: ITO è ispirato al nonno Vito, mite e introverso, ERT si ispira al nonno UMBERTO, esuberante e sognatore. Assaggio entrambi i tipi di miele ancor prima di conoscerne la loro storia. A conquistarmi è il miele Millefiori Ert: dal colore ambrato e dal gusto intenso.

Torno a casa con una valigia carica di prodotti da assaggiare, di tradizioni e antichi saperi da tramandare. Arrivederci inaspettato Salento, ci rivedremo a maggio quando tornerà il sole, verranno aperte le cantine e potrò fotografare il giallo oro dei campi.

Mariarita Sciarrone

Giornalista, esperta di marketing territoriale e digital strategist. Sembrano tante qualifiche, ma sono tutte racchiuse in una professione.  In parole povere mi occupo di valorizzare aziende e territori. Lo faccio principalmente mettendo assieme strategia e parole. Hai bisogno di aiuto?  LAVORA CON ME


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Educational Tour Salento, Salento, viaggi a sud

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Mary Sciarrone |Web Strategist
Avete presente i sogni nel cassetto? Quelli che da Avete presente i sogni nel cassetto? Quelli che da piccola si traducono nella classica frase: “cosa vuoi fare da grande?” Da piccola non avrei mai potuto immaginare cosa sarei diventata. Non esistevano i social network e il web. “Gira la moda” a parte e il sogno di diventare stilista, andato a sbattere contro la mia non proprio brillante capacità di disegnare, ricordo che la sera intrattenevo i miei genitori conducendo il tg. Loro mi chiamavano Lilli (erano anni in cui il volto del Tg1 era Lilli Gruber) ed io iniziai a pensare di voler fare la giornalista. A quattordici anni sviluppai un interesse morboso nei confronti delle pubblicità in tv. Le imparavo a memoria, tutte. La facoltà di Scienze della Comunicazione prima e la specializzazione in pubblicità e comunicazione d’impresa, furono scelte per me naturali, anche se devo ammettere che ho avuto diversi momenti di sbandamento. Il marketing turistico arrivò a 23 anni e il primo lavoro sulla Calabria fu la mia tesi triennale, dal titolo: “le aggregazioni d’impresa per lo sviluppo del turismo in Calabria”. Era il 2005, ma io non ero ancora pronta a fare ritorno a casa; anche se da qualche parte le ragioni del cuore si facevano strada ed ogni volta partire diventava sempre più dura. 

Nel 2011 tornai in Calabria per iscrivermi all’albo dei giornalisti pubblicisti. In quel viaggio mi accompagnò la bambina di dieci anni che a casa chiamavano Lilli. Cominciai col dirle di rassegnarsi, che in tv a condurre il tg forse non ci sarei mai andata, che Lilli Gruber non era più neanche in Rai, e che iniziava a starmi un po’ antipatica. Però la ringraziai anche quella bambina, perché mi aveva insegnato a ricordarsi dei propri sogni. Fu in quel momento che mi resi conto che era giunto il momento di dare un po’ di amore in più alla mia terra, anche se allora non sapevo che quello sarebbe stato un vero ritorno. Invece, oggi sono trascorsi dieci anni e ho tutto sommato pareggiato i conti. 

Non posso dire che il giornalismo nudo e crudo mi dia da vivere, ma la scrittura sì. La comunicazione e il marketing, anche. E penso che rimanere fedele ai propri sogni abbia un prezzo, ma ti aiuta a ricordarti chi sei.
"𝗧𝗼𝗿𝗻𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗮 𝘃𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗮𝗿𝗲" è il mantra che ci ripetiamo ogni giorno.
Nel frattempo tu che gestisci una struttura ricettiva cosa stai facendo per raggiungere i tuoi futuri ospiti? 
Di recente ho creato una 𝗴𝘂𝗶𝗱𝗮 𝗴𝗿𝗮𝘁𝘂𝗶𝘁𝗮 contenente 10 consigli, dieci attività di #marketing (ma non solo) su cui puoi investire per promuovere la tua struttura ricettiva on line. L'ho pensata per chi vuole migliorare la propria comunicazione on line, per chi non sa da che parte cominciare e perché sono stanca di vedere strutture ricettive molto belle, ma comunicate male. 
Puoi scaricarla iscrivendoti alla mia newsletter dal link che trovi nel mio profilo. 
Se non riesci a iscrivermi inviamo un messaggio e ti invierò il link.

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Raccontare le persone. Raccontare i prodotti. Racc Raccontare le persone.
Raccontare i prodotti.
Raccontare la storia di un territorio. 
È anche così che si promuove un luogo, un paese, una regione.
Ogni volta che scopro una realtà calabrese che non conoscevo, vado a fare ricerche on line e trovo sempre troppo poco. Poche informazioni e poca storia. 
Mi è successo anche con le pipe di  Vincenzo Grenci, nonostante il loro valore. 
Quando Vincenzo mi ha messo nelle mani una pipa venduta a 1500 euro non credevo ai miei occhi e neanche quando mi ha mostrato le conversazioni con le persone che lo contattano da ogni parte del mondo per acquistare uno dei suoi pezzi unici. Che naturalmente non è il prezzo ad attestarne il suo valore, quanto tutto il lavoro che c’è dietro la sua realizzazione e il tempo che viene dedicato per la realizzazione di ogni singola pipa. 
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 #tiraccontolacalabria #raccontiasud #pipeartigianali #pipesmoking #calabriasegreta #secretcalabria #calabriadascoprire #calabriaautentica 
#pipesmoker #pipesmokingcommunity #artigianatoitaliano #artigianicalabresi #pipeitaliane #igersvibovalentia #igerscalabria #grenci #grencipipe #pipegrenci
Ci vuole un paese ma anche un mare cui tornare. C Ci vuole un paese ma anche un mare cui tornare. 
Ci vogliono piedi da affondare sulla sabbia, braccia piccole che stringono braccia più grandi e lunghe corse all’aria aperta. 

Ci vuole una casa che profuma di lavanda e tavole apparecchiate con tovaglie di lino.
Ci vogliono tradizioni e ritorno alle origini. E mani in pasta, a seguire le ricette di nonna, con i vestiti sporchi di farina e più tempo per giocare. 

Ci vogliono famiglie che possano tornare ad abbracciarsi e tavole che possano tornare allargarsi.

Ci vuole speranza e molta fantasia. 

Un anno di vita ri-stretta, con gli occhi all’insù. Che il meteo non abbiamo mai smesso di guardarlo e  viste le restrizioni, anche questa Pasqua state pur certi che non pioverà. 

#pasquainzonarossa #raccontatimeglio #lostrettoindispensabile #gliaffettipiùcari #lecosecontano #igersreggiocalabria #igerscalabria #igersitalia
La misura è colma. In questa foto rido, ma giuro La misura è colma. 
In questa foto rido, ma giuro che sono esausta e stremata. Non lo scrivo quasi mai perché ho scelto di usare questo spazio per raccontare più bellezza e meno miseria, ma diventa ogni giorno più difficile mantenere l’ottimismo, essere equilibrati ed entusiasti. 

Sembra una lunga prova di resistenza e mi è venuta in mente quella storia del bicchiere d’acqua, la conoscete?
“Quanto pesa questo bicchiere d’acqua”? Chiede un professore ai sui studenti. 
Gli studenti provano a rispondere: qualcuno dice 200 grammi, qualcun’altro 300, 350, 400. 
“Il peso assoluto del bicchiere d’acqua è irrilevante”, risponde il professore, “ciò che più conta è per quanto tempo lo tenete sollevato. Sollevatelo per un minuto, e non avrete problemi! 
Sollevatelo per un’ora, e vi ritroverete un braccio dolorante.  Sollevatelo per un’intera giornata, e vi ritroverete un braccio paralizzato!
In ognuno di questi tre casi il peso del bicchiere non è cambiato! 
Eppure, più il tempo passa, più il bicchiere sembra diventare pesante.
Lo stress e le preoccupazioni, sono come questo bicchiere d’acqua.
Piccole o grandi che siano, ciò che conta è quanto tempo dedichiamo loro. 
Se dedichiamo ad esse il tempo minimo indispensabile, la nostra mente non ne risente.
Se iniziamo a pensarci più volte durante la giornata, la nostra mente inizia ad essere stanca e nervosa. 
Se pensiamo continuamente alle nostre preoccupazioni, la nostra mente si paralizza!
Per ritrovare la serenità, dovete imparare a lasciare andare lo stress e le preoccupazioni. 
Dovete imparare a dedicare loro il minor tempo possibile, focalizzando la vostra attenzione su ciò che volete e non su ciò che non volete!
Dovete imparare a mettere giù il bicchiere d’acqua!”

Il problema di questa storia però è che la morale non funziona, perché siamo arrivati ad un punto in cui mettere giù il bicchiere d’acqua risulta impossibile.
Mi accingo ad affrontare l’ennesima zona rossa (come quasi tutta Italia d’altronde), cercando di rimettere in ordine i pensieri. 
Voi come siete oggi? 
#redzone #pensierisparsi
“Se vuole, la gente troverà sempre la forza di “Se vuole, la gente troverà sempre la forza di superare tutte le difficoltà che si presenteranno. Serve solo cuore.”
#familytime #familyportrait
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